E ' davvero con vivo piacere che auguro al coro MONTEVENDA, a nome mio e dell'amministrazione provinciale, altri quarant'anni e più di successi, di divertimento, di musica. Per quarant'anni, il coro Montevenda ci ha regalato emozioni indimenticabili, coniugando la ricerca per le tradizioni canore venete al gusto per la scoperta o riscoperta di ritmi più nuovi. Il tutto, grazie soprattutto alla sapiente armonizzazione del MAESTRO GIANNI MALATESTA, che si può fregiare di questo titolo a buon diritto e nell'accezione più ampia, essendo il maestro di una scuola musicale alla quale si ispirano molti cori italiani e stranieri.
Dal 1968, il coro Montevenda ha diffuso i canti popolari della nostra terra in tutta Italia e nel mondo, suscitando ovunque ammirazione e
simpatia. Perché il canto, più di ogni altra forma espressiva, unisce quanti, sera dopo sera, si impegnano ad armonizzare le loro voci in un
messaggio che arriva diritto al cuore.
Sacra o profana che sia, classica o moderna, la musica corale rappresenta una delle nostre più belle tradizioni e il coro Montevenda ne è
uno degli esempi più amati e prestigiosi.
Un augurio sincero a tutti i componenti del coro, alla MAESTRA MARÌCA FASOLATO, che recentemente ne ha assunto la direzione e al Maestro
Malatesta, che ha saputo infondere la sua passione per la musica ai suoi coristi e a tutti coloro che li hanno ascoltati in questi quarant'anni.
VITTORIO CASARIN
Presidente della Provincia di Padova
Il Coro Montevenda è parte della vita di Galzignano Terme e della mia.
Da 40 anni... sembra incredibile... eppure è da quasi mezzo secolo che porta i suoni della nostra terra ed il nome di Galzignano Terme in giro per il mondo.
Lo fa con giusto orgoglio e rende noi orgogliosi per avere il privilegio di essere rappresentati da questo gruppo di ragazzi (vi posso assicurare che
sono tutti ragazzi!... al di la dell'anagrafe) che usano la musica per dire a tutti chi siamo.
Una musica meravigliosa che grazie a GIANNI MALATESTA ha raggiunto i massimi livelli della coralità italiana ed internazionale.
Gianni è stato ed è il Coro Montevenda, egli lo ha modellato e temprato, trasformando un gruppo di amici appassionati in un coro di straordinaria
qualità e competenza.
Ma il coro non esisterebbe senza DON MARIO che lo ha voluto e creato, non sarebbe arrivato nelle mani sapienti di Malatesta se non fosse stato
accompagnato dal compianto ANGELO CECCARELLO, non avrebbe un futuro senza la giovane MARÌCA FASOLATO.
Entrai nel Coro Montevenda nel 1980, non avevo ancora 14 anni, e vi sono rimasto fino al 1991, ma in realtà non sono più uscito dal coro, ed il
coro non è più uscito dal mio cuore dove conservo la segreta aspirazione di potere, un giorno, tornare a cantare.
Alcuni dei più bei ricordi della mia adolescenza e giovinezza sono legati al coro, alle prove, ai concerti, alle trasferte, e la mia esperienza è comune a
quella dei tanti ragazzi di Galzignano che si sono formati in questo gruppo e sono diventati uomini nutrendosi dei valori di amicizia e rispetto recipro-
co che il Coro Montevenda ha coltivato nel suo seno e portato nel mondo intero.
E' anche questo, oltre alla straordinaria musica, il regalo che il Coro Montevenda ha fatto alla nostra comunità, ha costruito persone... belle persone.
Grazie Coro Montevenda... e cento di questi giorni!
RICCARDO ROMAN
Il Sindaco di Galzignano Terme
QUARANT'ANNI
Quaranta è un numero biblico, indica pienezza e totalità. Parla di una storia che si conclude e nello stesso tempo invita a nuove mete.
Quarant'anni di vita. Quanti ricordi!
Ho scolpito nella memoria il momento e l'ora in cui abbiamo dato il nome al coro che stava nascendo.
Seduti al bar Rocchetto gustavamo il fresco e i profumi di una notte di primavera.
"Che nome diamo al Coro?"
Un momento di silenzio. Davanti a noi brillavano le luci del VENDA.
"MONTEVENDA!" Dice GIANNI MALATESTA.
"Montevenda!" Confermiamo tutti.
E le voci armoniose del coro Montevenda cominciarono a portare e a far conoscere e amare nel mondo il nome di GALZIGNANO TERME.
Quante ore liete, quanti momenti di gioiosa fraternità!
le prove. Magari arrivavi alla sera stanco e pensavi: non ho voglia, stasera non ce la faccio, resto a casa. Poi il senso di fedeltà all'impegno ha prevalso
e sei andato, e quell'ora di canto insieme con gli amici ti ha come rigenerato e sei tornato a casa pieno di gioia e di energia.
I concorsi, ognuno con la sua storia: la preparazione, l'ansia, la tensione.
L'esperienza sempre nuova e arricchente dell'incontro e del confronto con altri gruppi corali, la competizione sempre leale, il riconoscimento dei
meriti altrui e, qualche volta, la gioia indimenticabile di un trionfo, di una vittoria.
I concerti. È difficile ricordarli tutti. Così simili e così diversi, in Italia, in Europa e nel mondo. Quante occasioni di incontro, quante opportunità di
conoscere gente e costumi diversi.
Quanti volti di persone care ci sfilano davanti! Qualcuno non c'è più, ma il suo ricordo è indelebilmente impresso nella memoria.
La musica e il canto è come un'ala che Dio ha messo a disposizione dell'uomo perché possa sollevarsi dalla monotonia e dal peso
dell'esistenza. Il canto ti aiuta a sognare, a credere a sperare. Lo hai sperimentato per te, che fai parte del Coro, nella tua vita, e hai avuto la fortuna di donare gioia agli altri con il tuo canto.
Ricordi l'esperienza in ARGENTINA? Chi può calcolare il tumulto di sentimenti, ricordi, nostalgie, passioni che l'ascolto delle vostre canzoni ha su-
scitato nella mente e nel cuore dei nostri emigranti? Le lacrime che rigavano le loro guance ne erano l'inconfondibile segno. E il loro gioire è diven-
tato il vostro gioire. In questo nostro tempo nel quale sembra che l'unico valore sia quello dei soldi, esperienze come questa aiutano a capire che
all'uomo per essere davvero felice occorre qualcosa di più dei soldi.
Quarant'anni di vita del coro significano anche quarant'anni di scuola di vita; perché per far parte del coro bisogna sottoporsi a una disciplina e oc-
corre fedeltà all'impegno liberamente assunto. Inoltre bisogna accettare l'altro, quello che ti canta vicino, devi imparare ad adeguarti a lui, a mode-
rare la tua personalità, ad evitare le note stonate.
E allora? Viva il coro Montevenda! Viva il maestro Gianni Malatesta, che vi ha profuso senza risparmio e per tanti anni la ricchezza del suo impareggiabile talento, viva tutti quelli che ne fanno e ne han fatto parte!
Un vivissimo augurio alla signora MARÌCA FASOLATO, che da oltre un anno ne ha preso l'impegnativa eredità.
È giusto fermarsi un attimo per contemplare e godere del passato. Ma non ci si deve adagiare. Il coro Montevenda deve continuare a vivere, a
crescere e dar gioia a quanti lo ascoltano.
Don Mario Ceccato
Parroco di Galzignano Terme e fondatore del Coro nel 1968
IL CORO MONTEVENDA
e Gianni Malatesta
1966
Il Notaio Giuseppe Benacchio, sindaco di Galzignano, chiede al Comm. Aldo Travain - Presidente del C.O.N.I. (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) Sede di Padova - di contattare Gianni Malatesta con lo scopo di ottenere la presenza
del Coro Tre Pini a Galzignano per un concerto.
1966
Concerto del Coro Tre Pini a Galzignano. Fu preparato uno spazio sotto gli
alberi, vicino alla "Pierà de Spaca" proprio sulla curva per andare in Cingolina.
1968
Concerto del Coro Tre Pini presso il Cinema "Roma" di Battaglia T.
Alla fine del concerto al Maestro Gianni si avvicinò un gruppo di persone: erano
cantori del coro della chiesa di Galzignano. Con loro il parroco Don Mario Ceccato. Ecco i loro nomi: il Geom. Angelo Ceccarello, Marcellino Schiavo, il Geom. Gerardo Ceccarello, Gerardo Gallo (Penna Bianca) ed altri ancora... "Caro
Maestro siamo qui per chiederle un grande favore: ottenere il suo aiuto per impostare le nostre voci al modo di cantare i canti della montagna". In chiesa non potremo più cantare perché il Concilio Vaticano Secondo ha deciso che solamente le voci dei fedeli si potevano unire durante le funzioni religiose, non più i cori organizzati!
1968
Il coro della chiesa, con il nome "Santa Maria Assunta", inizia una nuova attività ospite del vicino asilo. Le prove, sotto la direzione del parroco Don Mario Ceccato, proseguirono in una saletta molto accogliente. Qui iniziò l'assistenza musicale di Gianni Malatesta. Don Mario decise di dare un nuovo nome al coro: ecco dunque il CORO M0NTEVENDA !
Nel coro cantavano Nini Gareggio, Toni Padovan, Nani Turco, Toni Turco, Angelo Ceccarello, Marcellino Schiavo, "Penna Bianca", e più tardi suo figlio Tiziano, Mario ed Enrico Bianco (bella voce di Mario...) ed altri ancora compreso Felice Miola molto giovane pure lui. Don Mario aveva scelto per il repertorio del coro alcuni canti del programma del famoso coro SAT di Trento; cominciai qualche aiuto nel canto L'ARIA DELLA MONTAGNA. Dopo circa un anno di attività Don Mario decise di terminare il suo impegno di Maestro: il motivo era legato alla sua opera di "curatore d'anime".
1970
Angelo Ceccarello, musicalmente preparato anche nel suonare l'organo della
chiesa, assunse l'impegno di maestro del coro. Continuò anche la mia assistenza
musicale.
1975
Alla fine del 1974, dopo quattro anni, Angelo Ceccarello decise di chiudere
l'attività del coro. Era presidente e segretario Marcellino Schiavo. Ovviamente il coro non doveva morire ed ecco, con molta speranza, il chiedermi un aiuto: Maestro Gianni aiutaci a cercare un nuovo maestro! La mia risposta fu affermativa e promisi di agire in tale senso. Nel frattempo le prove sarebbero continuate con il mio impegno fino all'arrivo di un nuovo maestro: tale attesa (chi lo pensava?) durò piuttosto a lungo: durò 32 anni.
Nell'andare delle prove ben presto, per le difficoltà legate alla vocalità dei nuovi canti che andavo ad insegnare, sorse la necessità di "nuove voci". Fu così che entrarono molti giovani. Ecco dunque Manuel Ceccagno, Massimo Sinigaglia... Armando Masin, Stefano Gareggio... Alessandro Donà, Tresoldi Angelo, Lucio Gareggio, Giuliano Sinigaglia e, più tardi, suo fratello Gianni, bella voce di basso. Giuliano, con i suoi quindici anni, quando con la mia macchina passavo per il Bagnarolo mi chiedeva un passaggio per unirsi alle prove. Con il passare del tempo egli, perfezionando la sua voce, dimostrò una buona attitudine nel saper assumere certe responsabilità nello affrontare i problemi organizzativi del coro.
Entrarono ancora Luca Ceccarello, i fratelli Fadelli, Riccardo Roman, Simone Ceccarello, Agostino Olivato, Ivan Selmin e altri ancora. In quel tempo Agostino Olivato , per causa di certe difficoltà di famiglia, venne ospitato in casa di suoi parenti nella campagna attorno a Cartura. Mi dispiaceva moltissimo il perdere la sua bella voce di basso. Che fare ? Semplice: la sera delle prove andavo a prenderlo e lo accompagnavo a Galzignano; la cosa durò un bel po'. Fin dai primi tempi Marcellino mi fece conoscere la nuova trattoria "Da Marino" in via Nojera. Qui c'erte spaghettate all'olio-aglio-peperoncino tali da bruciare la lingua. Avevamo scoperto che delle belle fette di formaggio asiago facevano passare il troppo piccante; tuttavia anche birra e birra. Il meglio, tuttavia, erano gli spaghetti che preparava la mamma di Marino con un sugo speciale che otteneva con
i durelli di pollo. Dunque c'erano i polli, tanti polli: erano il forte di Marino, in
un caldo incredibile, davanti a tanta legna ardente, con le mani girava i mezzi
polli sulla griglia infuocata. Incredibile. La gente arrivava da Padova e Rovigo e bisognava anche fare la coda...
A Galzignano ebbi modo di conoscere molte persone: "gli amici degli amici".
Erano i ristoranti ad ospitarci: da Castegna, da Marino (appunto), all'Incontro, al Belvedere anche da Santi dove si potevano gustare delle ottime zuppe di trippa, anche in casa privata, nella taverna del dott. Lino sotto al suo studio dentistico (qui spaghetti sempre preparati da Penna Bianca e tanto Amarono...). Bello era lo stare insieme e il parlare di tante cose. Fui molto impressionato e in quel tempo composi la mia canzone "Dalle Parti
del Venda". Nel 1984 il coro cambiò sede trasferendosi nella vicina scuola elementare dismessa. Ricordo il gran lavoro di Felice Miola che, su mia richiesta, corresse l'acustica della sala delle prove applicando numerosi pannelli su tutto il soffitto : un lavoro da provetto artigiano. I bravi ragazzi con in testa Sandro Donà progettarono, fecero costruire e poi montare un magnifico banco/bar rendendo così l'ambiente più accogliente e disponibile per ... le "ombre". Eravamo nel gennaio 1985 con un freddo cane; ricordo bene che a Galzignano ebbero seri danni le vigne e gli olivi. Nel 1978 fui interessato dal sindaco di Linguaglossa, comune alle falde del vulcano Etna, in Sicilia, per un concerto nell'ambito del Festival Internazionale Etna. Per la complessa organizzazione necessaria cercai l'aiuto di Sandro Donà. Eravamo in agosto e Sandro (diciottenne appena diplomato) stava a Sottomarina. Lo andai a prelevare con la mia macchina: non stava in spiaggia a godersi il sole ma nel buio locale di un ristorante intento a disossare polli e galline...
A Linguaglossa ebbimo l'opportunità di conoscere un coro proveniente dalla
Sardegna: era il Gruppo Campidano di Assemini (Cagliari). Fu un incontro fortunato per loro e sopratutto per il Coro Montevenda. Per loro perché, trovandoli "affamati" provvedemmo a ristorarli nel nostro albergo a forza di piatti di spaghetti... Fu per noi l'inizio di un felice rapporto musicale e di amicizia che ci portarono in Sardegna molte volte nell'andare degli anni. Dovrei ricordare qui molti importanti avvenimenti che ci portarono in giro "per il mondo" con le nostre voci. (Il mio spazio, tuttavia, mi consiglia ora di desistere e passare oltre).
In quel tempo entrarono a far parte del coro numerosi allievi, giovanissimi.
Non potendo preparare le loro voci al canto mettendoli assieme ai "più esperti" decisi di svolgere le loro prove nel tardo pomeriggio, prima di cena, negli stessi giorni che mi impegnavano alle ore 21 gli altri. Questi ragazzi arrivavano con certe motorette per niente silenziose sollevando nelle frenate nuvole di polvere (vero Michele Carmignan ?). Alla fine delle prove offrivo loro pizza e birra . Ci accoglieva il ristorante "Al PATIBOLO" da poco attivo alla fine di una nuova strada, ora Viale Dello Sport. Il 29 marzo del 1985 il Consiglio Comunale di Galzignano, Sindaco Gerardo Ceccarello, mi conferì la cittadinanza onoraria. Le firme in calce al documento
indicano i seguenti nomi: Gerardo Ceccarello, Giacomin Agostino, Sturaro Pier Giorgio, Gallo Enzo, Candeo Roberto, Ottolitri Luciano, Masin Roberto, Lunardi Italo. Notari Luciano Sturare Antonio, Salmaso Alessandro, Trevisan Oliviero, Pastorello Giorgio, Menato Carlo, Benacchio Giuseppe, Belluco Luciano, Forcato Gabriele, Non firmarono perché assenti Masin Roberto e Lunardi Antonio.Negli anni molta fu l'attività del Coro Montevenda e i risultati e gli elogi arrivarono presto. La mia scuola era la stessa che mi impegnava con il coro padovano e le canzoni del repertorio quasi tutte uguali. Ad un certo punto si poteva dire che i due cori si assomigliassero molto. Oltre ai tanti con-
certi in Italia (ricordo tra tutti quello tenuto alle ore 11 nel Duomo di Milano) eccoci in Germania (...Carissimo Ing. Hans Herre...), in Svizzera (carissima Christina Niederer...),in Francia, in Grecia, in Bulgaria, in Romania, in Brasile, in Argentina, in Irlanda.... Ricordo i numerosi Concorsi Corali Nazionali che videro il Coro Montevenda sempre tra i primi premiati e il "vinto" quale "primo assoluto al prestigioso Concorso di Genova. Ringrazio con tutto il mio cuore Don Mario Ceccato. In questi tanti anni ci ha sempre seguito volendoci nella sua chiesa Santa Maria Assunta in applauditi concerti
anche da Lui stesso commentati. A noi vicino anche nelle cerimonie dei tanti matrimoni, anche dei battesimi, anche per le tristi evenienze. Il coro in lui ha trovato un paterno e premuroso estimatore. Grazie Don Mario!
Nell'insieme di tanti ricordi sicuramente ho messo i nomi di molti miei cantori
sicuramente meritevoli di doverosa menzione. A tutti insieme in tanto mirabile
passato musicale e di amicizia porgo un affettuoso saluto e ringraziamento.
Gianni Malatesta
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INCONTRO...
"...perchè sai, allora avremmo bisogno di un nuovo maestro, abbiamo concerti
da fare, e a breve una tournèe in Argentina a cui teniamo tanto, conosci qualche maestro che potrebbe essere interessato a noi?"
Il tempo di setacciare nella mente tutti i maestri (maschi) che conosco: no, troppo lontano, no, troppo impegnato, no, a quello piace solo la polifonia... A chi poter chiedere? E poi, d'un tratto penso alle partiture per coro maschile che ho a casa, al progetto di tanti anni prima di formare un coro di voci virili, poi sfumato (per mancanza di materia prima), un antico amore che avevo poi trascurato, presa da altri progetti, altre richieste, altri repertori. La mia risposta non fa in tempo a risalire dalla mente alle labbra. Giuliano mi chiede: "Ma perché non tu?".
Un'intesa pressoché immediata. Qualche giorno per pensarci, e subito arriva la prima prova. Un incontro tra sconosciuti, uniti dalla stessa passione, dallo stesso ardore, dalla stessa ossessione: cantare insieme, uniti nel profondo attraverso la voce.
In un mondo dove internet la fa da padrone e s'incontrano nuovi amici e nuovi amori in chat, far parte di un coro può sembrare obsoleto, anacronistico, ormai fuori moda. Ma la vibrazione fisica del suono delle nostre corde vocali tocca da sempre i luoghi più intimi e nascosti del nostro essere, come solo le forti emozioni e i grandi sentimenti sanno fare.
Così ci siamo imbarcati per il Sud America, primo concerto insieme a Mar del Plata, a cantare Torna a Surriento, Parlami d'amore Mariù, Les plaisirs sont doux, Qualcuno m'ama, ad un pubblico argentino che parlava italiano, che sorrideva e si commuoveva ascoltando i versi di quelle canzoni: "...ascoltate, son mille canzon; un vostro sorriso è la vita, la gioia infinita, l'eterna passion." (Firenze sogna).
Marìca Fasolato
I LUOGHI DEI CONCERTI
Abano terme (Padova)
Caviola (Belluno)
Adria (Rovigo)
Cerea (Verona)
Alatri (Frosinone)
Cervarse santa croce (Padova)
Agna (Padova)
Chioggia (Venezia)
Alzano lombardo (Bergamo)
Chiuro (Sondrio)
Anguillara veneta (Padova)
Cinto euganeo (Padova)
Appiano gentile (Como)
Codevigo (Padova)
Aquileia (Trieste)
Conselve (Padova)
Arquà Petrarca (Padova)
Cordoba (Argentina)
Arre (Padova)
Cortina d'Ampezzo (Belluno)
Asiago (Vicenza)
Cremona (Rovigo)
Assemini (Cagliari)
Costa di Rovigo (Cremona)
Baone (Padova)
Dolceacqua (Imperia)
Barbarano Vicentino (Vicenza)
Dublino (Irlanda)
Battaglia Terme (Padova)
Due Carrare (Padova)
Bento Gonçalves (Brasile)
Ebnat-Kappel (Svizzera)
Besnate (Varese)
Este (Padova)
Biella (Torino)
Fagnano Olona (Varese)
Bologna (Bologna)
Fano (Pesaro Urbino)
Bolzano (Bolzano)
Fermignano (Pesaro Urbino)
Borca di Cadore (Belluno)
Fiera di Primiero (Belluno)
Borno (Brescia)
Fortezza (Bolzano)
Bressanone (Bolzano)
Fossò (Venezia)
Buenos Aires (Argentina)
Foza (Vicenza)
Cadoneghe (Padova)
Friburgo (Svizzera)
Camigliano (Lucca)
Gallarate (Varese)
Campo San Martino (Padova)
Galzignano Terme (Padova)
Candiana (Padova)
Gavirate (Varese)
Canove (Vicenza)
Genova (Genova)
Caprino Veronese (Verona)
Glendaloch (Irlanda)
Caravaggio (Bergamo)
Granze (Padova)
Casale di Scodosia (Padova)
Grignano Polesine (Rovigo)
Castelbalbo (Padova)
Grossglattbach (Germania)
Castelguglielmo (Rovigo)
Iguassu (Argentina-Brasile)
Carmignano del Brenta (Padova)
Ivrea (Torino)
Carlos Paz (Argentina)
Lavin (Svizzera)
Castelnovo nei monti (Reggio Emilia)
Lavis (Trento)
Casumaro (Ferrara)
Laives (Bolzano)
Lodi (Lodi)
Preveza (Grecia)
Lecco (Como)
Rio de Janeiro (Brasile)
Legnaro (Padova)
Rio cuarto (Argentina)
Lendinara (Rovigo)
Rosario (Argentina)
Lingaglossa (Catania)
Rovigo (Rovigo)
Lovran (Croazia)
Rubano (Padova)
Lozzo Atestino (Padova)
Saletto (Padova)
Marco Juarez (Argentina)
Saint Vincent (Aosta)
Mar del Plata (Argentina)
San Carlo de Bariloche (Argentina)
Maserà (Padova)
San Gallo (Svizzera)
Masi (Padova)
San Paolo (Brasile)
Megliadino San Fidenzio (Padova)
San Pietro di Felletto (Treviso)
Megliadino San Vitale (Padova)
San Pietro in gu (Padova)
Miane (Treviso)
San Pietro Viminario (Padova)
Milano (Milano)
Sant'Agostino (Ferrara)
Misurina (Belluno)
Sant'Andrea (Brasile)
Mogliano Veneto (Treviso)
Sant'Urbano (Padova)
Molvena (Vicenza)
San Vito di Cadore (Belluno)
Monselice (Padova)
Schio (Vicenza)
Montagnana (Padova)
Selvazzano (Padova)
Montalto Marche (Ascoli Piceno)
Sesto calende (Como)
Montebelo (Brasile)
Settimo San Pietro (Cagliari)
Montecarlo (Principato di Monaco)
Sinnai (Cagliari)
Montegrotto terme (Padova)
Stoccarda (Germania)
Montevideo (Uruguay)
Stra (Venezia)
Mori (Trento)
Taglio di Po (Rovigo)
Moscenicka Draga (Croazia)
Teolo (Padova)
Mühlacker (Germania)
Timisoara (Romania)
Nova Padua (Brasile)
Toano (Reggio Emilia)
Oravita (Romania)
Tombolo (Padova)
Ospedaletto Euganeo (Padova)
Tonezza del cimone (Trento)
Padova (Padova)
Torreglia (Padova)
Parma (Parma)
Trecenta (Ferrara)
Pesaro (Pesaro Urbino)
Tribano (Padova)
Pergamino (Argentina)
Venezia (Venezia)
Pergola (Pesaro Urbino)
Vicenza (Vicenza)
Pernumia (Padova)
Vigodarzere (Padova)
Piacenza d'Adige (Padova)
Vigonza (Padova)
Pianoro Bolognese (Bologna)
Varna (Bulgaria)
Piove di sacco (Padova)
Villafranca padovana (Padova)
Ponso (Padova)
Vittorio veneto (Treviso)
Pont Saint Martin (Aosta)
Vo (Padova)
Porto Viro (Rovigo)
Il Coro Montevenda di oggi
Tenori I
Ceccagno Manuel
Chinchio Stefano
Gattolin Giorgio
Selmin Ivan
Voltolin Franco
Zuin Giuseppe
Tenori II
Ceccarello Leopoldo
Gareggio Stefano
Sattin Andrea
Selmin Samuele
Sinigaglia Giuliano
Baritoni
Bernardini Daniele
Borin Emanuele
Carmignan Michele
Donà Alessandro
Miola Felice
Bassi
Bettio Giuseppe
Lucchini Iacopo
Masin Armando
Menato Daniele
Palumbo Salvatore
Selmin Fabrizio
Sinigaglia Gianni